domenica 31 ottobre 2010

Con molto amaro in bocca si è conclusa la 30° Student Yachting World Cup

Si conclude con un nono posto per il Team del Cus Milano la 30° edizione della Student Yachting World Cup.
Il team è consapevole che le sue potenzialità vanno ben oltre la nona posizione e nello stesso tempo è consapevole degli errori commessi.
Ciò che ha pesato in termini di classifica finale oltre alla non costanza sono stati un OCS (nella terza prova),un DSQ (nella ottava prova) ed un DNS (nella dodicesima prova dovuto alla rottura del vang).
Per i dettagli di ogni singola giornata leggete i post sul blog scritti con tanta dedizione dalla nostra brava Giulia Barbera.

Di seguito riportiamo la classifica finale:
  1. Southampton Solent University, England
  2. Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne, Switzerland
  3. Universidade Technica de Lisboa, Portugal
  4. CUS Brescia, Italy
  5. California Maritime Academy, USA
  6. Queen’s University, Canada
  7. BI Business School, Norway
  8. Limerick University, Ireland
  9. CUS Milano, Italy
  10. Léovoile, France
  11. University of Strathclyde, Scotland
  12. Nihon University, Japan
  13. Aachen University, Germany
  14. Ecole Polytechnique, France

Si ringraziano tutti i membri del team:
Michele Ferrari,Cesare Vailati,Sergio Racco,Andrea Vailati,Giulia Barbera,Federica Beltrame,Carlo Ciccarella e Filippo Giano.


Il Team Manager del Cus Milano Sailing Team ,a nome di tutto il team, fa i complimenti al Cus Brescia (secondo team Italiano in Gara) per l'ottimo risultato.

Foto della regata sono disponibili su: http://picasaweb.google.com/cusvela/SYWoC2010#


sabato 30 ottobre 2010

Day 5: La manovra è tutta da vedere

...ma è BUIO!



Dopo la doverosa fase di Silenzio Stampa, le opportune critiche e discussioni e i meno opportuni bagordi notturni per le vie del Porto Vecchio di due aitanti membri dell'equipaggio, ieri mattina siamo tornati in barca.
Un po' frastornati, un po' in ritardo (vedi sopra alla voce bagordi notturni), arriviamo in banchina. Le altre barche stanno già uscendo; noi velocizziamo i nostri tempi solitamente biblici e prendiamo la via del mare. Quando...


Quando ci ritroviamo immersi nella nebbia, o come ha comunicato Sergio alla radio all'ormai affezionato Race Commitee: "Defender is lost in the fog". Raggiungiamo gli altri già riparati al Porto de Le Minimes ed inizia l'attesa per questa giornata interminabile di regate a bastone e notturna.
La nebbia non si alza fino a mezzogiorno, ma nulla da fare per il vento. Un comunicato fissa la disposizione per le 14: molti equipaggi approfittano di questo lasso di tempo per tornare in albergo e riposare in vista della nottata in mare. 
Nel primo pomeriggio, accerchiati dai 420 (per cui era stata organizzata una regata nazionale), siamo tutti in acqua, equipaggiati per rimanerci fino ed oltre il tramonto.
Il vento soffia per 8 nodi da SE; il percorso sembra molto corto: la partenza diventa forse ancora più importante e non sbagliamo. Il buon passo della barca e le scelte giuste del Tactician Cesare fanno il resto: in boa siamo terzi, dietro a Portoghesi e Canadesi. La tattica di poppa la riserviamo a Sergio, che è bravissimo: ci fa anticipare la strambata e riusciamo a superare subito il Canada, arrivando ad un soffio dal Portogallo. La bolina si riduce ad una faccenda "a due" e dalla marcatura "ad uomo" del Portogallo su di noi ne escono i Canadesi, primi alla seconda bolina e così al Finish. 
Ci concediamo dei sorrisi finalmente: la nostra prima prova nei tre!

Alle quattro e mezzo è ormai tempo di regata notturna, 27 miglia con vento in aumento. 

Piccolo appunto ma grande applauso al Cus Brescia, che la sera prima ci ha illuminati con la propria esperienza ed organizzazione, aiutandoci a tracciare l'ESATTO percorso. 

Nessuno "tira" la partenza ("la regata è lunga", come si dice); noi scegliamo la destra del campo e alla prima boa, Clearing Mark, siamo nel gruppo dei primi sette, con al comando gli Inglesi, leggermente staccati dagli altri.
Non mi dilungo nella descrizione di ogni lato del percorso e il passaggio ad ogni faro (27 miglia sono tante anche per chi è prolisso come me!), ma alcune cose sono da sottolineare: la grinta di Sergio su tutte, capace di non mollare fino alla fine, quando - su un percorso che ci ha visto sempre in quinta posizione - con un'ultima bolina spaziale ci ha fatto sognare la terza posizione (Usa e Sui sono riusciti ad entrare all'arrivo virandoci entrambi sulla prua); la tenacia (e pazienza) di Filippo, eroico prodiere capace di strambare, ammainare e virare, tutto con una pila in bocca, e soprattutto di non cadere mai in tentazione, ovvero mai mandare a quel paese la lobby dei poppisti (Timoniere-Randista-Tattico) e i loro martellanti richiami al grido di "Illumina i filetti!"; la concentrazione (ma anche cecità grave) di Michele, tra i pochi timonieri capaci di respingere gli istinti omicidi verso quella parte di equipaggio fuori alle draglie che decide di "approfittare del momento" per registrare le interviste. 

Per tutti noi è stata la prima regata notturna e credo di non sbagliare se interpreto univocamente le emozioni di tutto l'equipaggio parlando di un'esperienza straordinaria.


mercoledì 27 ottobre 2010

Day 4: Cielo terso su La Rochelle. Nuvole grigio fumo sul Cus Milano

Indico una serata di silenzio stampa. 

Ciao belli

martedì 26 ottobre 2010

Day 3: "Raga, tra due mesi è Natale!"

Nota di merito per il nostro Carletto: nel momento dello sconforto più grigio e profondo, le sue perle serali alzano il morale di tutto il team.
Ieri sera, rientrando in albergo dopo la mitica cena al circolo, rompe il silenzio con un'importante, quanto inutile constatazione: "Raga, tra due mesi è Natale!". La risata è spontanea. Il morale migliora. Il sonno si rasserena. Grande Carlo!
(Da citare un altro grande intervento in data odierna. Prima prova, seconda bolina; sul lato abbiamo già perso due barche; siamo ormai a cinquanta metri dalla boa: "Ma che avete un cerotto?"... Grande, Grandissimo!)


Arriviamo alle cose serie. Dopo la "batosta" di ieri, la giornata si doveva costruire nell'ordine del riscatto.
Le previsioni meteo vengono confermate: bel sole, vento leggere tra i 6-8 nodi da Est.
Puntuali, alle 10.30 iniziano le procedure per la sesta prova. Nel momento dell'issa del segnale preparatorio il vento salta di una decina di gradi a destra, favorendo di molto la partenza in Barca. Noi siamo bravi a a trovare la posizione giusta sotto il gruppo e soprattutto bravi a sfilarlo al momento dello start. La bolina è molto impegnativa; Cesare The Tactician è bravo a scegliere i tempi delle virate sugli scarsi - adeguatamente spronato dal nostro randista Seccio da Crotone; in boa siamo secondi, dietro solo agli Scozzesi. In poppa ci superiamo, giriamo primi mettendo diversi metri tra noi e il resto della flotta. La seconda bolina potrebbe essere una passeggiata, ma... ma NO.
Tutto fila liscio fino a metà lato, noi controlliamo bene e manteniamo il vantaggio; poi il gruppo si apre e noi ci incartiamo.
Regata sugli scarsi o Regata di controllo?
Ebbene, ancora con tanto nervosismo in corpo, vi comunico che alla boa (e così all'arrivo) siamo quarti. [Ometto opportunamente quanto hanno prodotto le rispettive bocche a fine prova].
Sempre i soliti dieci minuti di stopo e si riparte. Noi siamo in ritardo sulla linea e partiamo molto arretrati. Siamo costretti ad inseguire (proprio noi, esperti del settore Perdere Molte Posizioni in Modi Facili e Veloci). Evito di riportare il nostro passaggio preciso alla prima boa; la poppa, alle spalle del gruppo di metà classifica, ci fa scegliere di strambare subito. La nostra velocità in queste condizioni di vento è eccezionale: a fine lato siamo sesti, attaccati al gruppo dei primi.
Il vento è in calo, vediamo la Barca Giuria muoversi in direzione della boa per accorciare il percorso. La nostra bolina è qusi perfetta, riusciamo a recuperare fino alle terza posizione. Purtroppo, però, non è ancora finita. Il vento è leggerissimo e proprio sul più bello, ormai sulla linea d'arrivo, decide di favorire con una raffichetta personalissima la barca portoghese e quella inglese, che tagliano il traguardo di un soffio davanti a noi lasciandoci quinti.
E' comunque l'unica prova che ci fa in qualche modo festeggiare!
Nel frattempo il Comitato comunica la volontà di effettuare un'altra regata costiera. Il vento sembra essersi nuovamente disteso, ma comunque sembre debole... e il percoso scelto dal Comitato misura 13 miglia!
Dal giorno prima siamo un po' timorosi, ma abbiamo studiato...
Partiamo benissimo, il nostro passo ci fa allungare subito. Siamo primi, signori.
Lo strazio di questa bolina interminabile, in direzione della prima boa, dura esattamente 1h37m. Il vento è ormai assente, anzi, ha proprio lasciato La Rochelle e tutte le acque circostanti. Navighiamo nell'olio. E viene issata la N. E sono due (le prove annullate con noi davanti).

lunedì 25 ottobre 2010

Day 2: Gita a La Rochelle


La voglia di raccontare questa giornata si è lasciata trovare a fatica.
Indipendentemente dalla nostra modesta performance, il campo di regata ha offerto delle belle condizioni, con vento da nord tra i quindici e i venti nodi. Proprio per il meteo, il Comitato comunica nel breafing mattutino la volontà di disputare due prove “standard”, due giri a bastone, più la costiera.
Le procedure sono puntualissime: alle 10 e 30 prende il via la terza prova di questa trentesima Sywoc. Potrei dilungarmi nella descrizione, ma la conclusione le fa perdere ogni senso: all’arrivo scopriamo d’essere OCS.  Il fatto che nessuno di noi l’avesse “chiamato” (se non una timida Fede) ci lascia un po’ spaesati; cerchiamo di azzerare tutto e partiamo per un’altra prova. Il vento sembra più forte nella parte destra del campo, nonostante la linea di partenza favorisca il controstarter noi azzardiamo: scegliamo la barca e viriamo subito. La decisione si rivela quella giusta, il gruppo ci segue ed in boa siamo terzi, dietro a Svizzeri ed Inglesi, seguiti subito da Brescia. In poppa siamo bravi, passiamo gli Inglesi e mettiamo qualche metro tra noi e gli inseguitori. Siamo ormai in boa, quando…la drizza del fiocco non sale, la manovra è lentissima e veniamo subito ripresi dal gruppo e superati da GBR e CusBs.
A questo punto la bolina è difficile, il vento è aumentato ancora e forse subiamo anche i nostri 40 kg in meno nel peso d’equipaggio. Non mi dilungo oltre: chiudiamo settimi.
Una volta arrivati, il Comitato comunica immediatamente la scelta del percorso per la prova costiera. Dieci minuti per impostare le coordinate gps e trovare i punti indicati sulle carte. Ok, pronti, si parte. Allo start, cazzandolo, lo scottino del wang si rompe, facendoci perdere metri importanti nel momento delicato della partenza. Arriviamo alla prima boa sesti.
Pecchiamo di presunzione. Davanti a noi nessuno issa, ma proseguono “a trenino” verso un punto al traverso che secondo le nostre valutazioni doveva rappresentare, però, la terza boa. Noi mettiamo spy e puntiamo a sud, verso quella che avevamo impostato come seconda boa, seguiti solo da USA e Ger… Passano diversi minuti quando vediamo un gommone del Comitato muoversi in direzione dell’altro gruppo di barche. I nostri dubbi sulla correttezza delle nostre coordinate si fanno, ovviamente, più fondati. Vediamo anche gli Americani riaprire le carte e le istruzioni di regata con le indicazioni sui possibili courses. Bene, ormai siamo lontanissimi dal gruppo. La rabbia, che può essere solo con noi stessi, si mischia allo sconforto. Togliamo spy e ci lanciamo in un inseguimento tanto inutile, quanto disperato. Riusciamo, infine, a chiudere 11…ma quanta amarezza.



domenica 24 ottobre 2010

Day 1: si aprono le danze...

E primo giorno fu.
Si potrebbe partire dalla classifica, ma questo non è uno di quei casi in cui carta canta, o almeno non del tutto.
Il risveglio sotto la pioggia battente non ha smorzato gli animi, motivati adeguatamente in tarda serata dallo skipper con la scelta del film, Ogni maledetta domenica.
Al breafing mattutino il Comitato decide di posticipare la partenza alle 11.30, ma alle dieci siamo già tutti in mare, sempre causa marea. L'attesa non ci distrae; ne approfittiamo per provare un po' di conduzione e assetto.
Il poco vento (6 nodi) fatica a stendersi, ma con un quarto d'ora di ritardo rispetto all'orario stabilito iniziano comunque le procedure della prima prova della Sywoc 2010.
La nostra partenza non è brillante, anzi. Un salto di vento ormai in prossimità dello start favorisce molto le barche sul pin, noi viriamo per spostarci sulla destra del campo di regata e cercare di rientrare. La nostra velocità è ottima e qualche raffichetta a favore ci porta a girare la prima boa quarti; svizzeri in testa, seguiti da portoghesi e inglesi. Il lato di poppa ci crea qualche ansia: il vento è in calo e il gruppo degli inseguitori sembra avvicinarsi. Nella seconda bolina riusciamo ad allungare, di poppa ci avviciniamo molto agli inglesi ma non riusciamo a passarli. Conclusione: quarti.
Sempre con vento in calo, parte la seconda prova, quella della gloria (sfumata). Non rischiamo, scegliamo il centro linea e qualche minuto dopo la partenza siamo già davanti. In boa di bolina il nostro distacco è discreto. Allunghiamo ancora di qualche metro nella prima metà del lato, dopodiché...il nulla.
Il vento sta abbandonando il campo di regata; vediamo un gommone del comitato muoversi con l'intenzione di accorciare la prova. Siamo ormai a meno di cento metri dalla boa di poppa con arrivo, quando la bandiera N incombe su di noi, annulla la prova e cancella i nostri sogni di gloria.
Giusto il tempo di una mezza baguette e si ricomincia. Il vento è girato leggermente ad ovest, si è intensificato (una decina di nodi) e ora soffia esattamente da Nord. Continuiamo a non rischiare nelle scelte e la partenza ne soffre; la conduzione, però, ci premia e alla prima boa siamo di nuovo nei primi quattro. I continui salti rendono la poppa sempre molto difficile, ma li sappiamo sfruttare al meglio e iniziamo il secondo giro al secondo posto, alle spalle solo dei portoghesi. Scegliamo la parte destra del campo, loro controllano. E' ormai a metà bolina che iniziamo a vedere le barche all'estrema sinistra, che avevano girato però nella seconda metà, con delle buone prue. Non ce ne preoccupiamo, siamo ormai in prossimità della lay. I portoghesi, coprendoci, ci costringono ad andare leggermente "in spalla". Il salto di vento a sinistra che avevamo visto a metà bolina ora ci appare in tutta la sua drammaticità: giriamo sesti. La poppa non è delle migliori; non riusciamo a destreggiarci nelle coperture degli altri spy, sbagliamo i tempi delle strambate. Morale: ottavi.
La delusione dovrebbe bruciare, invece sappiamo subito riconoscere gli aspetti positivi di questa prima giornata: la velocità della barca è ottima, nessun problema con le manovre, il nostro affiatamento è decisamente migliorato.
La giornata in mare si conclude con un'avaria al motore e il traino offertaci gentilmente dal team canadese (e forse qui va ringraziato lo charme del nostro Carlo, uomo all'albero e vero latin lover della regata).
Da segnalare la serata di ieri. L'International Dinner, la quale prevedeva che ogni squadra preparasse un piatto tipico da offrire agli altri, si è rivelata occasione di grandi socializzazioni (vedi sopra Carlo), grandi esperimenti culinari (vedi il nostro risotto alla milanese - nato da un soffritto bruciato - by Cesare) e grandi balli (chi scrive compare in un video dove balla con kimono giapponese).


sabato 23 ottobre 2010

No race today

Se nei giorni scorsi il vento qui a La Rochelle si è fatto attendere,oggi ha costretto il comitato a non far disputare la regata di prova in programma alle ore 14.00. Oggi le condizioni meteomarine erano caratterizzate da libeccio con 25 nodi di intesità e raffiche intorno ai 30 nodi con previsione di aumento intorno ai 30-35 nella seconda parte del pomeriggio. 
Domani alle ore  10,30  prima partenza della prima prova.


venerdì 22 ottobre 2010

"See you on the road" [cit. S.Racco]

E alla fine arrivarono.
Dopo il notturno "viaggio della speranza", La Rochelle ci ha accolto con il pallido sole delle nove di giovedì mattina. Dopo le dodici ore di insonnia, l'aria fredda dell'Atlantico ci ha riportato alla realtà, alla SYWOC 2010.
L'organizzazione del team leader appare subito impeccabile: arrivo in terra francese in mattinata, noleggio barca, primo allenamento.
La stanchezza accumulata con l'espatrio (e l'assenza di connessione internet) non ha permesso di descrivere l'intensità dei nostri primi momenti insieme... Si ricorda con orgoglio qualche perla nostrana del calibro di "Our spinnaker is like emmenthal" (si ringrazia il prodiere) e "See you on the road" (per non deludere il mito internazionale dell'italiano all'estero).
Nonostante qualche difficoltà di orientamento all'interno dell'amena cittadina (ieri sera sono stati contati almeno tre passaggi del Cus Milano nei pressi del Vieux Port, opposto alla teorica destinazione dell'albergo), questa mattina siamo comunque riusciti a presentarci puntuali (con dovuta elasticità) alla seconda giornata in mare.
Al nostro arrivo al porto de Les Minimes, dove ormai era arrivata la maggior parte delle squadre, la bassa marea (che qui vede un'escursione di sei metri tra minima e massima) ci ha spinto a scegliere per una mattina di lavori sulla barca, Gwen, il nostro Grand Surprise.
La regolazione dell'albero ha attirato l'attenzione di tutti e il sudore di Sergio, nostro coraggioso scalatore. L'incontro ravvicinato con bindella, chiavi e tensiometro, che non ci ha visto uscire pienamente vincitori, aveva fatto raccogliere le speranze attorno all'uscita del pomeriggio. Il vento, però, al contrario del giorno prima, si fa attendere; resistiamo e riusciamo a provare qualche manovra. Il feeling tra noi migliora e l'allenamento si può dire positivo.
La cerimonia d'apertura (da dove stiamo scrivendo) ci impegna la serata, ma non raccoglie grossi entusiasmi. Alle ore dieci, gli unici team rimasti sono i cugini del Cus Brescia, i mitici Giappi e gli amici norvegesi.
Ma questo è solo il primo giorno...

sabato 16 ottobre 2010

- 4 Days alla partenza del Team per il Campionato Mondiale Univesitario

Mancano meno di 4 giorni alla partenza per la SYWoC 2010.
Il Team composto da otto velisti con un'importante carriera velica alle spalle iscritti alle università milanesi partirà il 20 Ottobre verso La Rochelle con l'obiettivo di conquistare l'ambito titolo intercontinentale.
I membri del Cus Milano Sailing Team che prenderanno parte alla regata sono:

Michele Ferrari       Timoniere
Cesare Vailati         Tattico
Sergio Racco          Randista
Andrea Vailati         Trimmer
Giulia Barbera         Tayler
Federica Beltrame   Drizzista
Carlo Ciccarella      Albero
Filippo Giano          Prodiere

Il programma del team prevede due giornate di allenamento a La Rochelle il 21 ed il 22 Ottobre,  la regata di prova il 23 Ottobre per poi iniziare al meglio le regate dal 24 al 29 Ottobre 2010.

potrete seguire da casa il team attraverso gli aggiornamenti giornalieri dei seguenti siti: